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2015/04/11

1970/04/11 23:22 IT* (GET 003:09): Diretta TV dell'estrazione del modulo lunare

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970, ossia GMT+1.

Animazione digitale che include (da 4:10) la diretta televisiva effettuata durante l'estrazione del modulo lunare dalla sua carenatura all'interno del terzo stadio.

1970/04/11 23:19 IT* (GET 003:06): Foto dell'estrazione del Modulo Lunare; allontanamento del terzo stadio (8579-8589)

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970, ossia GMT+1.

Foto da AS13-60-8579 a AS13-60-8589.

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AS13-60-8582. Il LM in primo piano; lo stadio S-IVB sullo sfondo si allontana.


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AS13-60-8588. La Terra durante la manovra di estrazione del LM.


AS13-60-8589. Getti emessi dallo stadio S-IVB.


AS13-60-8579. Getti emessi dallo stadio S-IVB (dettaglio).

1970/04/11 21:50 IT* (GET 001:37): Diretta TV dell'accelerazione verso la Luna

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970, ossia GMT+1. 

Questo video inizia con un’animazione digitale della manovra di accelerazione effettuata per uscire dall'orbita circolare intorno alla Terra e dirigersi verso la Luna (TLI o translunar injection).

Da 12:35 il video presenta la diretta TV trasmessa da Apollo 13, che prende il via a GET 001:37 (20:50 GMT; 21:50 IT*). La manovra vera e propria ha luogo a GET 002:41:47 (21:54 GMT; 22:54 IT*).

1970/04/11 19:25-20:56 IT* (GET 000:12 - GET 001:31): Foto in orbita terrestre

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970, ossia GMT+1.

Area imprecisata della Terra. Foto AS13-60-8577. Presumibilmente scattata dopo l'entrata in orbita a GET 000:12 e prima della foto successiva, scattata a GET 001:31.


L'area della Baja California. Foto AS13-60-8578. Orario stimato sulla base dei dialoghi degli astronauti (a 001:31:13, Swigert dice “And we're just coming up on Baja”).

1970/04/11 14:13 FL; 19:13 GMT; 20:13 IT* (GET 000:00:00): Video del decollo di Apollo 13

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970.


Un altro video più lungo è disponibile qui.

Questo video presenta il decollo insieme all’audio di bordo:

1970/04/11 14:13 FL; 19:13 GMT; 20:13 IT*: ...-3...-2...-1... We have liftoff! Destinazione l'altopiano lunare di Fra Mauro

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970.

Sabato 11 aprile 1970. Le lancette dell'orologio in Italia segnano le 20:13* [nel 2020 sarebbero le 21:13] di una bella serata primaverile, sulla costa orientale degli Stati Uniti e precisamente in Florida sono le 14:13; dagli altoparlanti del Centro spaziale Kennedy la voce dell'annunciatore della NASA, Chuck Hollinshead, ha appena finito di scandire gli ultimi secondi di un impeccabile conto alla rovescia, al contrario degli eventi umani che hanno preceduto questo momento, quando la rampa di lancio 39-A viene investita da una vampata immensa di fuoco e fiamme scaturite dai cinque potenti motori F-1 del primo stadio del gigantesco Saturn V.

Dapprima lentamente, poi via via sempre più veloce il razzo più grande e più potente mai costruito dall'uomo si distacca dal suolo terrestre allungando sempre di più la sua corsa verso il cielo: è iniziato il fantastico viaggio verso la Luna di James Lovell, Fred Haise e John Swigert.

Per la terza volta, in meno di nove mesi, due astronauti americani, il quinto e il sesto nella storia dell'umanità, si accingono dunque a raggiungere il satellite naturale della Terra e a camminare sulla sua desolata superficie. Tra le numerose autorità presenti in tribuna V.I.P. ad assistere all'ottavo lancio di un Saturn V, il sesto con un equipaggio, anche il vicepresidente degli Stati Uniti Spiro Agnew e il cancelliere tedesco occidentale Willy Brandt.

Nelle fasi iniziali del volo, però, non tutto funziona alla perfezione: dopo il regolare distacco del primo stadio S-IC a due minuti e 44 secondi dal distacco dalla torre di lancio, e l'accensione del secondo stadio S-II, il motore centrale di quest'ultimo cessa di funzionare due minuti prima del previsto.

Da bordo della cabina Apollo, lanciata ad altissima velocità verso lo spazio, si sente la voce del comandante Lovell: "Questo non sarebbe dovuto succedere". Fortunatamente il "cervello elettronico" del Saturn comanda agli altri quattro motori di rimanere accesi 45 secondi in più.

Dopo nove minuti e 53 secondi anche il secondo stadio viene abbandonato, e l'accensione dell'unico motore del terzo stadio, l'S-IVB, permette la perfetta inserzione nella prevista orbita di parcheggio intorno alla Terra.

Sono trascorsi 12 minuti e 39 secondi dal distacco dalla rampa di lancio. In Italia sono le 20:25*. A Houston il grande orologio della sala di controllo segna le 13:25.

La prossima manovra è prevista dal piano di volo a due ore e 41 minuti dal "liftoff", quando verrà riacceso il potente motore del terzo stadio per immettere Apollo 13 con il suo prezioso carico umano nella giusta traiettoria per l'altopiano di Fra Mauro.

La diretta televisiva del lancio dalla CBS.


Foto AP13-KSC-70PC-160; scansione di J.L. Pickering.


Foto AP13-S70-34853.


Foto AP13-KSC-70PC-159; scansione di J.L. Pickering.


Foto AP13-KSC-70PC-107.


Foto AP13-S70-34747.

1970/04/11: Il giorno del lancio - Le ultime notizie sui quotidiani italiani


Dalla prima pagina de "Il Corriere della Sera" di sabato 11 aprile 1970 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

TERZA MISSIONE LUNARE

Oggi il via all'Apollo

Decisa la sostituzione di Mattingly con Swigert - Notevoli differenze con le precedenti imprese - Maggiori pericoli e obiettivi scientifici ancora più ambiziosi

Dal nostro inviato speciale. Capo Kennedy. 10 aprile. Finalmente l'altalena dell'incertezza per la partenza della missione lunare dell'Apollo 13 si è risolta. Domani sera alle 20,13 (ora italiana), secondo il programma stabilito, James Lovell, Fred Haise e John Leonard Swigert a bordo della loro astronave in cima al gigantesco Saturno prenderanno il via per la loro fantastica avventura: l'esplorazione della Luna più impegnativa finora tentata in una zona della superficie selenica tra le più impervie e tra le più interessanti.
La decisione è maturata nel pomeriggio di oggi al termine di molte ore di consultazione tra il capo della NASA, dottor Paine, il comandante dell'Apollo 13, Lovell, Slayton e i maggiori responsabili tecnici dell'impresa.

L'astronauta di riserva

A risolvere tutto è stata la magnifica abilità di Swigert che in poco più di quarant'otto ore è stato in grado di dimostrare a Lovell e Haise e ai tecnici spaziali di poter sostituire alla perfezione lo sfortunato Mattingly, definitivamente obbligato a rimanere a terra dall'ordine dei medici della NASA.
Come avevo accennato ieri l'opinione del dottor Charles Berry - in pieno accordo con gli altri sanitari dell'ente spaziale e con i maggiori specialisti di epidemiologia degli Stati Uniti - per quanto Mattingly non abbia ancora i sintomi della rosolia - è stata di non consentire la partenza di un potenziale malato per un'impresa cosmica di questa portata.
L'unica soluzione possibile - per non rischiare di gettare via milioni di dollari - era quella di ricorrere al corrispondente astronauta di riserva anche se questo significava sconvolgere la prassi e i ruoli fin qui adottati dalla NASA. Dal momento in cui il parere dei medici fu chiarito ai responsabili del volo, John Swigert detto Jack si mise al lavoro senza un attimo di sosta. "E' l'uomo con la pistola puntata addosso", ha scritto di lui stamane un giornale di Cocoa City. Infatti tutto dipendeva dalle sue possibilità di adattamento con il nuovo compagno cui è assegnato.
Non si trattava - occorre ribadirlo - di stabilire se lui sarebbe stato in grado o meno di compiere le manovre affidate al suo ruolo di pilota del veicolo di comando. E questo era fuori discussione, in quanto il suo addestramento come quello dei suoi colleghi era stato più che sufficiente. Si trattava piuttosto di stabilire il suo affiatamento con Lovell e Haise, le sue reazioni a eventuali contrattempi, il suo modo di procedere e di rispondere a tutti i prevedibili cambiamenti fra il modus operandi cui era stato abituato con il precedente equipaggio e quello al quale doveva adattarsi per far parte dell'impresa.

La decisione di Lovell

Evidentemente i dirigenti tecnici dell'ente spaziale e soprattutto Lovell cui era demandata l'ultima parola, hanno ritenuto più che soddisfacenti sotto ogni riguardo le risposte e le prestazioni di Swigert. Infatti non è pensabile che sarebbe stata presa la decisione di go se qualcosa nell'atteggiamento di Swigert durante le prove nei simulatori di Capo Kennedy avesse lasciato adito ad incertezze: il rischio del rinvio era brutto, ma quello di una tragedia nel cosmo era ben più terribile, costoso e impolitico. 
Che la decisione sarebbe stata positiva, più che dalle parole degli ambienti ufficiali della NASA, rimasti ovviamente muti fino al momento del comunicato diramato al momento in cui scrivo, si era capito dall'atmosfera di ottimismo che da stamane a Capo Kennedy aveva preso il sopravvento sul disappunto e l'incertezza. (…)     Giancarlo Masini


Dalla prima pagina del quotidiano "La Stampa" di sabato 11 aprile 1970  (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

L'Apollo parte con l'astronauta di riserva 
 (È il terzo viaggio americano alla Luna)

Il decollo stasera - La decisione della Nasa dopo un'attesa ricca di suspense - Il pilota del modulo di comando, malato di rosolia, sostituito con il pilota John Swigert, avvertito poche ore prima - Meta è la zona di "frate Mauro"

(Nostro servizio particolare) Cape Kennedy, 10 aprile. Il lancio dell'astronave Apollo 13 per la Luna (la terza spedizione americana sul satellite) avverrà come prestabilito domani sabato alle 20,13 ora italiana; l'uomo che avrebbe dovuto pilotare il "modulo di comando", Thomas Mattingly junior, rivelatosi non immunizzato contro la rosolia ed espostosi al contagio, sarà sostituito dall'astronauta di riserva John Swigert, un novizio ai voli spaziali. L'annuncio della decisione è stato dato dal direttore della Nasa, Thomas Paine, dopo una riunione al vertice, protrattasi per alcune ore, alla quale ha partecipato il comandante della missione James Lovell.
E' questa la prima volta nella storia dei lanci spaziali americani che un astronauta viene sostituito con un preavviso praticamente di poche ore.
Un elemento d'incertezza per quanto riguarda le condizioni del tempo al momento del "take off". I meteorologi prevedono infatti formazioni di nuvole e forse anche pioggia. E' certo che in questo caso l'Apollo 13 non partirebbe, anche per evitare di trovarsi nella drammatica situazione dell'Apollo 12 i cui strumenti vennero fortemente disturbati da scariche elettriche al momento del lancio, avvenuto durante un temporale.
Scopi della missione, che segue le grandi linee delle due che l'hanno preceduta ma presenta comunque notevoli innivazioni, sono l'esplorazione d'un territorio particolarmente accidentato del Satellite, la zona detta di "frate Mauro" (un cartografo italiano del Cinquecento che ha dato il suo nome ad un cratere lunare) e la raccolta di rocce e polveri che gli scienziati presumono diverse, per composizione ed età, da quelle già esaminate e raccolte.
Una volta toccato il suolo lunare, alle 3 e 55 minuti (ora italiana) del 16 aprile, gli astronauti stabiliranno un primato di permanenza, dato che resteranno sul Satellite 33 ore e 30 minuti (due ore in più del precedente Apollo 12), con due "passeggiate", ognuna delle quali durerà dalle quattro alle cinque ore. Lovell e Haise potranno bere fuori dell'astronave, grazie ad un piccolo serbatoio d'acqua portatile (anche questa è una novità) e si allontaneranno fino ad una distanza massima di un chilometro, percorrendo in totale quasi tre chilometri, compresa la scalata di un cratere.
Gli astronauti disporranno di una telecamera di riserva (in modo da evitare l'inconveniente dell' "Apollo 12", quando la telecamera si guastò) ed avranno anche una piccola perforatrice per prelevare campioni di roccia fino a tre metri di profondità.
Sulla Luna sarà deposto un complesso di strumenti scientifici simili, nelle grandi linee, a quelli della precedente spedizione; il "bottino" di pietre dovrebbe ammontare a 45 chili, compresi i campioni che si ritiene abbiano un'età di cinque miliardi di anni, contro i 35 chili di Conrad e Bean in "Apollo 12".
Il resto del soggiorno lunare, e le manovre successive fino al rientro a terra, non si discostano dalle spedizioni precedenti, tranne il fatto che gli astronauti percorreranno in totale 46 orbite intorno alla Luna. 
In conclusione, si può dire che la missione di "Apollo 13" offre un interesse scientifico superiore alle precedenti soprattutto per la possibilità di ottenere maggiori e più precise informazioni sulla composizione e sull'aspetto della Luna.   (r.)


Il palinsesto televisivo di sabato 11 aprile 1970 da "La Stampa". Spiccano i collegamenti speciali radio e televisivi con Cape Kennedy per il lancio di Apollo 13 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).


Dalla prima pagina di "Stampa Sera" le ultime notizie sull'eventuale lancio o rinvio verso la Luna di Apollo 13 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).


Stasera (ore 20,13) verso la Luna

Nuvole su Cape Kennedy: Apollo potrà partire?

(Nostro servizio particolare)  Cape Kennedy, sabato sera. C'è una sola persona, a Cape Kennedy, che fa un gran tifo perché l'Apollo 13 non parta: è Thomas Mattingly. Il direttore della Nasa, Thomas Paine, ha già dichiarato che se il volo dovesse essere rimandato al nove maggio, per un motivo qualsiasi, Mattingly, ora escluso perché cova la rosolia, riprenderebbe il suo posto nell'equipaggio.
Ma vi sono poche probabilità che questo si avveri: il suo sostituto, John Swigert, chiamato d'urgenza, si è mostrato molto bene ambientato nella squadra, fra Lovell e Haise, ed in grado di manovrare alla perfezione i complicati congegni del modulo di comando, che ruoterà attorno alla Luna, mentre il "Lem" Acquario vi si poserà. 
Non resta che l'incognita del tempo: i dubbi saranno sciolti solo nell'imminenza del lancio. L'Apollo 13 dovrebbe scattare verso lo spazio alle 20,13, ora italiana, ma il cielo della Florida, è cupo, percorso da un vento freddo, che fa avvolgere negli impermeabili i non molti curiosi accorsi allo spettacolo.
"C'è la possibilità di piovaschi - ha detto il direttore della Nasa - e all'ultimo momento decideremo se dare il via alla spedizione o tenerla a terra per un mese. Partiranno se saremo sicuri: non vogliamo rischiare né un uomo né un dollaro".
Se la partenza avverrà secondo il programma fissato, già due ore e mezzo dopo (esattamente 22,45) l'Apollo 13 abbandonerà l'orbita di parcheggio ed inizierà l'avventura lunare. Ma bisognerà attendere a lungo per giudicare della riuscita o meno di quest'altra favolosa impresa: soltanto giovedì prossimo alle 3,55 il modulo Acquario toccherà la superficie del satellite, sull'altopiano battezzato Fra Mauro, dal nome di un cartografo italiano del Cinquecento. "Sarà come posarsi sulla capocchia di uno spillo" ha detto l'astronauta Lovell, alludendo al fatto che la zona è tormentata da picchi e crateri. Poi gli astronauti, a piedi, inizieranno la più straordinaria passeggiata della storia, allontanandosi di un chilometro dalla loro casetta a quattro zampe.   (Ansa - Associated Press) 

1970/04/11 8:58 FL; 13:58 GMT; 14:58 IT: Sveglia, colazione, vestizione delle tute e avvio verso la rampa di lancio per i tre uomini di Apollo 13

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970. 

Florida, costa orientale degli Stati Uniti. I raggi di un pallido sole stanno già illuminando da alcune ore le spiagge intorno alla rampa di lancio 39-A di Cape Kennedy. Per James Lovell, John "Jack" Swigert e Fred Haise è finalmente giunto il grande giorno: dopo le incertezze, i timori e i disappunti per la presunta rosolia di Mattingly, si parte per la Luna.

Dopo la sveglia data ai tre astronauti alle 08:58 ora della Florida, le 14:58* italiane, il veterano e comandante del volo Lovell e i due nuovi esploratori lunari, Haise e Swigert, vengono sottoposti alla rituale ultima visita medica, in cui vengono dichiarati più che idonei ad affrontare il grande balzo Terra-Luna, lungo oltre 380.000 chilometri. Dopo la tradizionale e abbondante colazione composta da bistecca, uova, succo di frutta e caffè, avviene la lunga e complessa vestizione della tuta spaziale all'interno della grande sala del Manned Spacecraft Operations Building; infine, raggiunto lo speciale furgone tra i flash dei fotografi e gli applausi dei giornalisti accreditati, arrivano dopo pochi minuti alla base della rampa di lancio 39-A, dove si innalza maestoso il più potente razzo mai costruito dall'uomo, il Saturn V.

Alle 17:30* ora italiana, le 11:30 a Cape Kennedy, i tre astronauti prendono posto all'interno della capsula Apollo. Il conto alla rovescia, a discapito delle previsioni meteorologiche della vigilia, procede regolarmente.

Il "liftoff" per l'inizio del terzo viaggio umano con obiettivo la discesa sulle desolate lande seleniche rimane fissato per le 14:13 ora della Florida, le 13:13 di Houston, le 20:13* italiane.

Gli astronauti di Apollo 13 fanno colazione negli alloggi prima del lancio. Per Haise, a sinistra nella foto, Lovell, al centro, e Swigert, a destra, dopo la sveglia e le visite mediche, una ricca e sostanziosa colazione (foto AP13-70-H-492, scansione di Ed Hengeveld).


Primo piano di Jack Swigert, "nuovo" pilota del Modulo di Comando, a colazione il giorno del lancio. Foto AP13-NOID_SWIGERT; scansione di J.L. Pickering.


Il pilota del Modulo Lunare Fred Haise e il comandante di Apollo 13 James Lovell (foto AP13-70-H-494; scansione di Ed Hengeveld).


Il comandante di Apollo 13 Jim Lovell durante la vestizione il giorno del lancio. Foto 70-HC-329.



Il comandante e veterano dello spazio James Arthur "Shaky" Lovell, al suo quarto volo nello spazio (foto AP13-S70-34848, scansione di Ed Hengeveld).


Il pilota del Modulo Lunare "Aquarius", Fred Wallace "Freddo" Haise, alla sua prima missione spaziale (foto AP13-S70-34851, scansione di Ed Hengeveld).


Il pilota del Modulo di Comando ribattezzato "Odyssey", John Leonard "Jack" Swigert, subentrato a Thomas Mattingly a poco più 48 ore dal lancio (foto AP13-S70-H-496, scansione di Ed Hengeveld).


James Lovell (Foto AP13-70-H-501, scansione di Ed Hengeveld).


John Swigert durante la vestizione della tuta spaziale (foto AP13-S70-34850; scansione di Ed Hengeveld).


Foto AP13-70-H-499; scansione di Ed Hengeveld.


Foto AP13-70-H-502; scansione di Ed Hengeveld.


Foto AP13-S70-34849, scansione di Ed Hengeveld.


Foto AP13-70-H-500; scansione di Ed Hengeveld.


La segretaria degli astronauti, Martha Caballero, augura buona fortuna al comandante di Apollo 13 James A. Lovell. Foto 70-H-497; scansione di Ed Hengeveld.


Foto AP13-70-H-495; scansione di Ed Hengeveld.


Il comandante Lovell per primo, seguito da Swigert e Haise, si accinge ad entrare nello speciale furgone che li accompagnerà alla rampa di lancio 39-A (foto NASA).


Foto AP13-70-H-498; scansione di Ed Hengeveld.


I tre astronauti, raggiunta la rampa di lancio, si accingono ad entrare nell'ascensore che li condurrà a poco più di novanta metri di altezza, dove si trova posizionata sul gigantesco Saturn V la capsula Apollo (foto AP12-KSC-70PC-105; scansione di Ed Hengeveld).


Il responsabile della piattaforma di lancio, Guenter Wendt, accoglie con un sorriso e un saluto l'arrivo alla "white room" dei tre nuovi protagonisti dell'avventura lunare umana, mentre si apprestano ad entrare nella capsula dove attenderanno lo scoccare degli ultimi istanti del conto alla rovescia (foto AP13-KSC-70PC-111; scansione di Ed Hengeveld).


La posizione dei tre astronauti a bordo della capsula Apollo "Odyssey" al momento del lancio: 1) Il comandante di Apollo 13 James Lovell; 2) Il pilota del Modulo di Comando John Swigert; 3) Il pilota del Modulo Lunare Fred Haise (credit: Spacefacts).