2015/04/07

1970/04/07: Il quotidiano "La Stampa" presenta la nuova impresa lunare


La pagina 15 del quotidiano "La Stampa" in edicola martedì 7 aprile 1970 dedicata interamente alla prossima missione umana sulla Luna (dalla collezione personale di Gianluca Atti).



Sabato, ore 20: parte la navicella americana "Apollo 13" con tre astronauti

Luna, terza spedizione

Lo sbarco avverrà nella notte del 16 aprile in una zona particolarmente tormentata del Satellite, detta di Fra Mauro - Gli uomini (il comandante Lovell e il suo "vice" Haise) faranno una escursione sulla superficie fino ad allontanarsi di un chilometro dal modulo - Il terzo pilota, Thomas K. Mattingly, aspetterà in orbita a 15 mila metri di quota - Le esperienze scientifiche


Scenderanno nella "zona di Frate Mauro". Per dieci ore esploreranno il suolo lunare

«Apollo-13», che verrà lanciato alle 14,13 (ora locale dell'Atlantico corrispondente alle 20,13 in Italia) dell'11 aprile 1970 dalla piattaforma A del complesso n. 39 del Centro Spaziale "John F. Kennedy", porterà, per la terza volta in meno di nove mesi, due astronauti statunitensi sulla superficie della Luna.
La nuova missione scientifica punterà verso una zona ondulata ai piedi di una vasta regione montagnosa meglio nota come "formazione di Fra Mauro", dal nome di un cartografo italiano del Medio Evo. E' una zona della Luna nella quale è molto probabile che siano celati alcuni dei migliori e più chiari indizi utili per ricostruire le tappe dell'evoluzione del sistema solare.
La zona dell'atterraggio scelta per "Apollo 13" non può essere certo considerata ideale. Il terreno, piuttosto accidentato, è attraversato da crepacci e creste di notevole estensione e viene a trovarsi nella regione della Luna denominata "Mare Imbrium", ossia Mare delle Piogge. Le asperità del terreno costringeranno gli astronauti ad un atterraggio di estrema precisione nel punto prestabilito, con lievissimi margini di errore e senza deviazioni di sorta.
(I primi due atterraggi umani sulla Luna - "Apollo-11", nel luglio del 1969, e "Apollo-12", nel novembre dello stesso anno - vennero effettuati in località scelte per le loro caratteristiche topografiche, particolarmente adatte per agevolare agli astronauti la delicata manovra di discesa in condizioni di massima sicurezza. Sia il Mare della Tranquillità che l'Oceano delle Tempeste, meta dei due primi voli, sono in realtà estensioni perfettamente livellate, dove non si incontrano, se non in misura molto modesta, cime e pendenze tali da rischiare di danneggiare un veicolo spaziale o provocarne il capovolgimento).
la scelta del punto di atterraggio di "Apollo-13" non si basa sulla convenienza del pilota destinato ad affrontare la manovra, ma piuttosto sull'allettante promessa di eccezionali vantaggi di carattere scientifico. In un certo senso la formazione di Fra Mauro rappresenta il sogno di un geologo
Dagli studi della località effettuati attraverso i telescopi direttamente dalla Terra o dalle immagini televisive o fotografiche scattate da veicoli spaziali automatici e pilotati, risulta che Fra Mauro è coperto da uno spesso strato di materiali affiorati da profondità rilevanti, addirittura centinaia di chilometri, dall'interno della Luna.
Un'enorme meteorite o forse un'altra luna più piccola, andò ad urtare milioni di anni fa contro il satellite terrestre. L'apocalittico urto tra questi due corpi portò alla formazione del Mare delle Piogge, mentre il materiale asportato dalla cavità andò a depositarsi sulla superficie della Luna là dove oggi si trova la formazione di Fra Mauro. 
Da queste rocce provenienti dal misterioso interno della Luna, e che forse si formarono quasi contemporaneamente alla nascita del sistema solare, gli scienziati potranno forse ricavare dati estremamente interessanti sull'origine e sullo sviluppo di quella regione dell'universo nella quale si trova il pianeta Terra.

L'equipaggio  

L'incarico di portare a termine questa nuova difficile missione sulla Luna è stato affidato agli astronauti James A. Lovell, un intrepido pilota di 42 anni divenuto famoso per le sue gesta nel corso di altri importanti voli spaziali, e Fred W. Haise, un esperto aviatore di 36 anni per il quale il volo di "Apollo-13" rappresenterà la sua prima avventura nello spazio.
Ai comandi dell'astronave-madre, che resterà in orbita intorno alla Luna, mentre Lovell e Haise scenderanno sul satellite per esplorarlo, sarà l'astronauta Thomas K. Mattingly, un aviatore di 34 anni, che, come Haise, vanta una ricca esperienza di pilotaggio di aerei, ma alla sua prima impresa nello spazio.
E' la prima volta che, per un volo lunare, sono stati scelti due astronauti privi di esperienza di volo spaziale, accanto ad un astronauta veterano. In entrambi i voli precedenti sulla Luna e in quello circumlunare del dicembre del 1968, non meno di due astronauti dei tre che costituivano l'equipaggio per le missioni furono scelti tra i veterani dello spazio. (*)
A parte l'atterraggio in se stesso sulla Luna, l'aspetto più interessante del volo di "Apollo-13" è l'escursione geologica di tre ore che Lovell e Haise effettueranno su un percorso di circa un chilometro attraverso la zona accidentata della formazione Fra Mauro.
Gli astronauti di "Apollo-12" non si allontanarono più di 400 metri dalla loro astronave e i loro colleghi di "Apollo-11" si tennero a non più di una sessantina di metri dal modulo lunare durante la prima "passeggiata" sul satellite naturale della Terra. Tuttavia, questi voli dimostrarono che l'apparecchiatura portatile per sostenere le funzioni vitali degli astronauti e assicurare i collegamenti con Houston era sufficientemente sicura per consentire nelle successive spedizioni un'esplorazione a più largo raggio.
Durante questa nuova passeggiata sulla Luna, i due astronauti riferiranno le loro osservazioni agli scienziati riuniti a Houston e saranno consigliati da questi nella esplorazione, nella raccolta delle rocce e della polvere lunare più interessanti. Lovell e Haise effettueranno inoltre diversi esperimenti geologici per i quali si sono lungamente e accuratamente addestrati.

Cinque strumenti

Questa parte della spedizione è in programma per le due escursioni di 4-5 ore che gli uomini di "Apollo-13" effettueranno sulla superficie lunare. Lovell e Haise potranno trascorrere complessivamente, in due riprese, 8-10 ore all'esterno del veicolo lunare, contro le due ore e mezzo dei primi esploratori della Luna, Armstrong e Aldrin.
Durante la prima "sortita" dal modulo lunare, Lovell e Haise monteranno una serie di cinque strumenti che dovranno raccogliere e segnalare automaticamente alle stazioni terrestri i dati scientifici per circa un anno.
Nella prima escursione, i due astronauti di "Apollo-13" cercheranno di perforare la crosta lunare sino a tre metri di profondità, in maniera da ottenere campioni di pietre e polvere lunare di grandissimo interesse scientifico per il laboratorio di analisi di Houston.   (r.)

(*) Nell'articolo viene dimenticato il secondo viaggio umano verso la Luna, effettuato dagli astronauti di Apollo 10 nel maggio 1969.

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Ieri la cerimonia della consegna a Roma

Mezzo grammo di Luna (finalmente) in Italia

Roma, 6 aprile. Un campione della polvere lunare prelevata dagli astronauti della missione "Apollo 12" è stato consegnato oggi da autorità americane agli scienziati italiani.
La cerimonia della consegna si è svolta al Consiglio Nazionale delle Ricerche. La polvere lunare - mezzo grammo - è stata consegnata dal dott. Oswald H. Ganley, addetto scientifico dell'ambasciata degli Stati Uniti a Roma, al gruppo interdisciplinare per lo studio delle ceneri e sferule di origine cosmica, composto dal prof. Funicello, dal dott. Fulchignoni, dal prof. Taddeucci e dal dott. Triglia.
Le ricerche si svolgeranno negli istituti di geologia, geochimica, mineralogia e petrografia dell'Università di Roma. Il programma di studi è basato sulla determinazione delle caratteristiche fisiche, chimiche e mineralogiche degli elementi che costituiscono le polveri lunari; sull'interpretazione dell'origine delle sferule contenute nella polvere lunare (origine vulcanica o meteoritica); e sulla comparazione con i risultati delle analisi delle polveri dell'"Apollo 11".
Le analisi verranno eseguite con questa successione: estrazione delle sferule dalla polvere lunare; separazione delle particelle magnetiche da quelle diamagnetiche; osservazione al microscopio elettronico a scansione delle strutture esterne ed interne delle sferule; analisi quantitativa e qualitativa degli elementi maggiori e in traccia e della loro composizione isotopica; studio comparato con micrometeoriti provenienti da formazioni geologiche di diversa età della penisola italiana e dei sedimenti quaternari del Mar Tirreno.
Nei prossimi giorni la Nasa dovrebbe spedire agli scienziati italiani un altro grammo di polvere lunare. Si prevede che tre mesi saranno sufficienti per ottenere i dati orientativi di maggiore interesse. Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche prof. Caglioti.   (Ansa)