2015/04/17

1970/04/17 7:00 IT*: La Terra si avvicina. Le ultime drammatiche ed emozionanti ore di volo prima della fase del rientro

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970, ossia GMT+1.

A Houston le lancette degli orologi portati al polso dai numerosi tecnici del Centro spaziale che seguono, davanti agli schermi di computer pieni di cifre e numeri, la drammatica odissea nello spazio dei tre astronauti di Apollo 13 hanno da pochi secondi superato la mezzanotte. In Italia sono le sette del mattino.* È l'inizio di un nuovo giorno, precisamente venerdì 17 aprile 1970, una data da ricordare, perché se tutto andrà bene rimarrà nella memoria come la felice conclusione del primo salvataggio spaziale della storia. Fra circa dodici ore è previsto, secondo il piano di volo stabilito dalla NASA, il rientro sulla Terra di James Lovell, Fred Haise e John Swigert. Ha inizio una lunga attesa, tra paura, preghiera e speranza, tra gli uomini della base americana in Texas e in tutto il resto del pianeta.

A bordo del complesso spaziale "ferito" fa terribilmente freddo. La stanchezza nei tre uomini aggiunge brividi. Da terra chiedono al comandante del viaggio che avrebbe dovuto portare il quinto e sesto uomo ad esplorare una regione interessante della Luna un ulteriore controllo sullo stato delle astronavi. 

"Houston, non ce la facciamo", comunica stizzito Lovell, "adesso dovete lasciarci dormire qualche ora o crolliamo". La tensione è troppo forte, anche per chi, come esploratore dell'ignoto, ha nervi d'acciaio. Dal Centro di Controllo consigliano di vestirsi il più possibile per ripararsi dalle basse temperature a bordo dell'Apollo e di assumere qualche pastiglia di dexedrina, uno psicofarmaco stimolante, necessario in questo caso ai tre eroi dello spazio per sentirsi un po' più in forma in vista della delicata fase del rientro sulla Terra.

Al loro risveglio viene compiuta con successo l'ultima correzione di rotta, eseguita con l'accensione dei motori direzionali di "Aquarius" per ventidue secondi. Adesso il giusto "corridoio di rientro" è imboccato. "Vedo la Terra diventare sempre più grande", trasmette James Lovell. Sono trascorse 137 ore, trentanove minuti e 51 secondi dall'inizio della missione; in Italia sono le 13:52*, le 06:52 di Houston.

Un'altra buona notizia giunge dalle rilevazioni dei satelliti meteo della NASA in orbita intorno al pianeta: il tifone "Elena" che minacciava la zona del recupero si è spostato a ovest di 800 chilometri e non dovrebbe dunque portare scompiglio intorno alle Isole Samoa.

Ora, per Lovell, Swigert e Haise, una volta preso definitivamente posto a bordo della cabina di "Odyssey", non resta che prepararsi per le ultime fasi del viaggio. Sicuramente le più difficili, le più drammatiche, le più emozionanti del quinto viaggio umano di ritorno dalla Luna.

Questo il programma delle ultime ore secondo il programma stabilito dai tecnici dell'ente spaziale americano:

  • 15:23* (ora italiana) Distacco e abbandono nello spazio del Modulo di Servizio, la parte danneggiata del complesso spaziale.
  • 17:53* Distacco e abbandono del Modulo Lunare "Aquarius", la scialuppa di salvataggio che ha riportato fino alle soglie del nostro pianeta i tre astronauti.
  • 18:53* Inizio del rientro nell'atmosfera della capsula "Odyssey" con a bordo Lovell, Haise e Swigert. Iniziano i tre minuti di "blackout" nelle comunicazioni radio con la Terra.
  • 19:07* Ammaraggio nelle acque dell'Oceano Pacifico, a quasi mille chilometri a sud-est di Samoa.