2015/04/13

1970/04/13: Le ultime notizie sul volo lunare di Apollo 13 su "Stampa Sera"




Dalla prima e terza pagina di "Stampa Sera" di lunedì 13 aprile 1970 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).


Nel pomeriggio i "magnifici 3" escono dall'attrazione terrestre

Oggi la capsula APOLLO 13 viene catturata dalla Luna

Subito dopo la sua velocità, ora ai valori minimi, tornerà ad aumentare - A bordo "tutto OK", a parte il fatto che la recluta Swigert ha dimenticato sulla Terra il suo piano di volo - Da Houston gliene è stato trasmesso un altro via radio

(dal nostro inviato) New York, lunedì mattina. "Tutto OK… Tutto OK…" segnala Mission control da Houston. Dall'istante dal lancio non si odono che queste rassicuranti parole. L'Apollo 13 sfreccia sicuro verso la Luna come su una di quelle autostrade americane che sembrano lanciarsi verso l'infinito.

Lovell, Haise e Swigert stanno benissimo, ogni congegno funziona perfettamente, i computers di terra e di bordo non indicano irregolarità. La notte scorsa alle 23,33 (ora italiana) i tre esploratori dello spazio avevano percorso 207 mila chilometri ed erano a metà strada fra la Terra e la Luna. Oggi pomeriggio usciranno dalla sfera di attrazione terrestre e cominceranno a precipitare verso la Luna. La velocità della capsula comincerà quindi ad aumentare, dopo aver raggiunto i valori minimi che le hanno permesso di superare la stretta zona in cui attrazione lunare ed attrazione terrestre si bilanciano.

I "magnifici tre" ieri avevano ricevuto ordine di dormire per almeno dodici ore, ma il loro organismo non ha obbedito: sono rimasti sdraiati nelle cuccette per tutto questo tempo, ma i congegni applicati al loro corpo segnalavano a Terra che il sonno tardava a venire. Infatti, quando i tre si sono alzati hanno confermato di avere dormito solo cinque o sei ore ed abbastanza male.

Swigert, nonostante la sua apparente sicurezza, è in realtà il più inquieto della squadra. Un suo dialogo con Houston lo conferma:

Swigert: "Devo dirvi una cosa: Sono proprio un gran disordinato…".

Houston: "Che cosa ti è successo, lassù?"

Swigert: "Qui niente, va tutto bene. Però devo dirvi che ho dimenticato dalle vostre parti, voglio dire sulla Terra, il mio piano di volo. Sapete, quella cartella piena di numeri che dice ciò che devo fare in orbita lunare".

Houston: "Peccato che non possiamo spedirtene un'altra".

Swigert: "Debbo averla lasciata su un tavolino, nella sala dove abbiamo indossato le tute spaziali. E' un bel guaio".

Houston: "Non preoccuparti. Ne abbiamo qua una copia. Adesso te la leggiamo in modo che possa prendere degli appunti, così tutto va a posto. D'accordo?"

Swigert: "D'accordo. Scusate il disturbo che vi do".

Houston: "Questo è niente. Pensa che abbiamo dovuto rifare tutti i calcoli perché la bilancia ha indicato che pesi diciassette chili più di Mattingly che hai sostituito. Il computer che ha rifatto i conti era tutto sudato".

Ovviato così alla sbadataggine di Swigert (il quale ha annunciato anche di aver dimenticato di compilare la denuncia dei redditi), gli astronauti hanno ricevuto l'ordine di "accudire alle faccende di casa". Perciò, come brave massaie, si sono dati da fare per riordinare la cabina, poi per ripulirla e fare sparire le tracce del pasto (la solita pancetta a cubetti, il solito ananas da succhiare): qualche briciola di biscotto era rimasta a ondeggiare per aria nella cabina e rischiava di andarsi a cacciare negli strumenti, come altre volte è avvenuto.

Poi, altro guaio per Swigert. Avrebbe dovuto eseguire l'esperimento fotografico "Gegenschein", inteso a raccogliere dati sulla luce nello spazio, soprattutto nella zona dell'atmosfera terrestre opposta al Sole, ma l'operazione è stata annullata.

Houston: "Non prendertela, lascia perdere le fotografie. Non ce la faresti perché non hai potuto avere l'addestramento sufficiente. Le farai la prossima volta".

Swigert: "Peccato, perché sono un bravo fotografo. Vedeste le foto dei miei cinque figli!".

La frase deve essere intesa come una battuta. Swigert è l'unico astronauta scapolo, ma alludeva ai colleghi, tutti corichi di prole, che non perdono occasione per esibire le foto dei bambini.

Questa notte alle 2,54 l'Apollo 13 si è inserito nella rotta di "non ritorno", il che significa che, se i motori cessassero di funzionare, non rientrerebbero automaticamente sulla Terra, ma andrebbero a perdersi negli spazi siderali. In questo modo invece ruoterà attorno alla Luna ad un'altezza di 111 chilometri in attesa di abbassarsi fino a 14 chilometri e dare il "via libera" al Lem "Aquarius" per la discesa sui crateri della zona di Fra Mauro (che avverrà alle 3,55 di giovedì).

Ma nell'immensa America il pubblico si abitua facilmente alle grandi imprese, soprattutto tecnologiche. Già Apollo 12 non accese gli entusiasmi di Apollo 11. Con questa missione si è entrati nella normalità. I notiziari della radio e della tv si occupano brevemente, quasi distrattamente dell'impresa. Più che dell'Apollo i giornali parlano, in ordine di importanza, di un incendio a Manhattan, delle agitazioni universitarie, del terremoto nelle Filippine, dei combattimenti in Vietnam e della prospettiva di uno sciopero dei quotidiani di New York. Non è indifferenza, è un miscuglio di sophistication e di sicurezza nelle proprie capacità.
(m. ci.)


In Urss si ignora il volo dell'"Apollo"

Mosca, lunedì mattina. In tutta l'Urss si è celebrata ieri la "Giornata del cosmonauta", in occasione del nono anniversario del primo volo spaziale compiuto da Yuri Gagarin.

Soltanto la "Pravda" parla dell'impresa dell'Apollo 13, in poche righe. Nemmeno una parola per ricordare che questo sarà il terzo sbarco effettuato sulla Luna dagli americani.
(Associated Press)